UN BREVE SOGGIORNO IN MALAYSIA

Ho approfittato di 4 giorni liberi, dopo le fatiche del primo corso allenatori della federazione Vietnamita e cosi' sono entrato nell'agenzia di viaggio vicino casa. Ho dato un'occhiata alle offerte e mi sono deciso per la Malaysia. Questo viaggio rappresenta l'ultimo da cosi' detto 'uomo libero', dopo di che i prossimi viaggi saranno con la famiglia al seguito. Non che la cosa mi sconvolga, anzi, tutt'altro, ma per il mio spirito di viaggiatore, e per come ho sempre inteso il viaggio, credo che rappresenti una tappa e una svolta importante.

Kuala Lumpur, una città strana ma affascinante, dove passato e moderno si intrecciano e si combinano in un fusion-mix dal risultato sorprendente, cosi' come l'armonia che regna tra le 3 etnie che popolano la Malaysia. La pacifica e costruttiva convivenza fra Cinesi ( Confucianisti e il 24% della popolazione), Indiani (induisti e 7%) e Malay (Musulmani e 60%) dimostra proprio alla nostra odierna società che la convivenza pacifica fra culture e religioni diverse è possibile.

Come ultima esperienza in solitario, ho scelto un ostello, in vero stile backpacker, con bagni e doccie comuni......nel vero spirito da viaggiatore che mi ha sempre animato.

Dopo un primo giorno transitorio (tra partenza e arrivo) e una cena in una pizzeria italiana per tutelare il mio malmesso stomaco, ho visitato il mercato notturno del 'falso' e contraffatto di  Petaling Street, animato da orde di turisti in cerca di copie di Rolex, Luis Vitton o Gucci. Tuttavia, se paragonata alla qualità dei falsi vietnamiti, la qualità qui è pessima; un po' come la D&G (doccie & gabinetti) napoletana.

Oggi mi sono tuffato nella Kuala Lumpur storica, ovvero i quartieri di Chinatown e Little India. Come arrivo, vengo come trasportato dall'odore classico dei mercati asiatici, e senza consultare cartina o altro, mi ritrovo nel Wet market di Petaling, dove carne e pesce e lavoratori e acquirenti, nel tipico caos da mercato asiatico sono impegnati in contrattazioni, affari e lavorazione della propria mercanzia......cominciano qui i primi 'veri' scatti della mia Nikon.

Sempre a zonzo per le strade di Chinatown, proseguo con la visita di vari templi e in particolare quello Cinese di Chan See Shue Yen, dove espio i miei peccati guidato da una adepta del tempio, in cerca pace e serenià e quello Induista di Sri Maha Mariamman dove assisto alla quotidiana cerimonia.La vita e l'atmosfera indiana  non smettono mai di incantarmi per il fascino mistico che possiede la loro millenaria cultura.

Proprio per questo mi infilo a curiosare nel negozio di un barbiere indiano, che mi convince ad un taglio (barba e capelli) in stile indian-modern-fusion. Il negozio sembra quello di un barbiere degli anni 20 in Sicilia, con le poltrone consunte dal tempo, che avranno almeno 50/60 anni. Alla fine, come oramai è diventata mia consuetudine: 'paese che vai, barbiere che provi', si trasforma in un esperienza che varia dal grottesco allo scambio culturale. Durante i miei viaggi ho capito che si imparano tante cose da un taglio di capelli in terra straniera.

Dopo aver visitato il New Market ed essere stato assalito dai profumi, suoni e colori di Little India, per ritemprarmi nel corpo e nello spirito entro in un Tea Shop cinese, dove una gentilissima signora Malese mi guida all'assaggio, anzi alla degustazione con tanto di cerimonia, di una quantita innumerevole di tè, il tutto al costo di 0 RM, Free, no cost.......Cosi' gentile che torno nel pomeriggio, e questa volta dopo aver assaggiato un altra varietà infinità di tè cinesi, decido di fare scorta preziosa da portare in Vietnam.

La mia seconda giornata a KL si conclude  in un ottimo ristorante (sempre per salvaguardare il mio delicato stomaco) e la scrittura di questo diario...........

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