FINAL 8 COPPA ITALIA 2011

La Marca Futsal rischia grosso, ma alla fine riesce ad avere la meglio di una grande Promomedia Sport Five Putignano: quello che, sulla carta, poteva sembrare il quarto di finale dal pronostico più chiuso, ha rischiato di trasformarsi nella grande sorpresa della giornata.

 

Merito di una squadra, quella guidata da Massimo Monopoli, che al debutto in una competizione di così alto livello, ha lasciato nello spogliatoio tutti i timori reverenziali, affrontando a viso aperto una squadra che in campionato sta spazzando via tutti gli avversari. La Marca nel primo tempo fa la partita, ma si espone alle micidiali ripartenze della Promomedia, che costruisce la palla gol più ghiotta dei primi 20’: Adelmo, però, colpisce il palo esterno, ricacciando in gola l’urlo dei tifosi putignanesi.

 

Nella ripresa, la Marca Futsal alza il baricentro, ma è ancora la Promomedia a rendersi pericolosa in ripartenza, il vero punto di forza della neopromossa: Feller deve difendersi su Manzali, dopo che Bruno e Adelmo avevano sprecato soli davanti all’ex portiere della Nazionale. Tra il 9’ e il 12’, però, la Marca colpisce una traversa e un palo con Duarte e Coco: un brutto segnale, se non fosse che Alessandro Patias, in ventitre secondi, decide di salire in cattedra e trascinare la Marca in semifinale. Il gol che sblocca la partita arriva su una corta respinta di Sant’ana su Wilhelm, il secondo (ventitre secondi dopo) a coronamento di una bella azione corale orchestrata da Nora e Jonas. Con il fiatone e con un po’ di paura, la Marca vola in semifinale, dove ad attenderla c’è la Ponzio Pescara. Abruzzo 2-Puglia 0, ma applausi a scena aperta per il Putignano.



Massimo Monopoli, allenatore del Putignano: “Non solo non abbiamo sfigurato contro la Marca, ma a tratti abbiamo addirittura giocato meglio. Sapevamo quanto era difficile per noi: affrontavamo non solo il roster più forte del campionato, ma anche una delle squadre più preparate e questo vuole essere un complimento a mister Polido. Abbiamo fronteggiato i trevigiani con la tattica giusta - di certo non potevamo pensare di venir qui a fare la partita - e con gli uomini contati. Abbiamo fatto bene, anche meglio di sabato in campionato, ma ci siamo trovati davanti un grande Feller senza contare che anche noi abbiamo sbagliato dei gol incredibili. Poi si sa, con squadre di questo genere alla minima disattenzione vieni punito e probabilmente nel finale abbiamo accusato anche un po' di stanchezza. Io comunque non posso che ringraziare i ragazzi per quello che hanno fatto oggi”.

Tiago Polido, allenatore della Marca: “Non facevo per dire quando ieri ho affermato che avevamo il 50% entrambe di passare il turno: quando allenavo in Italia due anni fa, c'erano tre o quattro squadre superiori alle altre. Adesso non è più così: la situazione è più equilibrata basti pensare all'Atiesse che in campionato ha solo tre punti in classifica, ma il sabato mette in difficoltà tutti. Potevamo affrontare questa partita in due modi: non rischiando niente e cercando di trovare alla lunga la rete del vantaggio, oppure giocare come al nostro solito. E così abbiamo fatto, anche perchè è nel dna dei ragazzi questo tipo di gioco: abbiamo rischiato di andare in vantaggio prima senza riuscirci, ma anche di subire gol dal Putignano. In campionato, contro di loro, eravamo stati fortunati in entrambe le gare nello sbloccare abbastanza presto la situazione; oggi non è andata così, ma non credo che la gara sia stata noiosa come si dice in genere degli 0-0. Ho messo il portiere di movimento a 4' dalla fine per provare a vincerla, ma anche perchè se avessero segnato loro c'èera più tempo per recuperare. Il Pescara? Sicuramente sarà una partita diversa da questa perchè è una squadra che ha responsabilità diverse dalla formazione di Monopoli - a cui faccio i miei complimenti per il lavoro che sta facendo - e una maggiore pressione: vorranno mettersi in mostra anche loro visto che hanno fatto investimenti di rilievo”.





MARCA FUTSAL - PROMOMEDIA SPORT FIVE PUTIGNANO 2-0 (p.t. 0-0)
MARCA FUTSAL:
 Feller, Fabiano, Caverzan, Wilhelm, El Hamoudi, Duarte, Patias, Coco, Taborra, Nora, Calmonte, Jonas All.: Polido.

PROMOMEDIA SPORT FIVE PUTIGNANO
: Sant'Ana, Fininho, Lattarulo, Carotenuto, Bruno, Noro, Piffer, Silveira, Adelmo, Manzali, Giraffa, Pagliarulo All.: Monopoli.

ARBITRI: Franco Gallozzi (Cassino), Mario Paolone (Campobasso), Gaetano Brindisi (Potenza) CRONO: Sergio Scali (Pinerolo)

MARCATORI: 16'49'' e 17'12'' Patias del s.t.

AMMONITI: Duarte (M), Patias (M)

 

La Ponzio Pescara batte l’Ambrosia Bisceglie ed è l’unica squadra “non testa di serie” a qualificarsi per le semifinali, dopo i successi di Daf Chemi Montesilvano e Lazio su Asti e Alter Ego Luparense: è stata una partita bella e intensa, in cui l’avvio più convinto della formazione di Patriarca ha finito per fare la differenza. 

La Ponzio si porta in vantaggio all’8’ quando, sugli sviluppi di un calcio battuto da PC, recuperato dall’infortunio al ginocchio, Pereira devia nella propria porta, per il più sfortunato degli autogol. I biancazzurri giocano meglio, approfittando di un Bisceglie in difficoltà: Barigelli deve intervenire soltanto sullo stesso Pereira, prima del raddoppio pescarese firmato da Schurtz, che chiude nel migliore dei modi un’azione di contropiede. Il Bisceglie avrebbe subito l’occasione per tornare in partita ma, sul calcio di punizione di Jubanski, il salvataggio sulla linea di Velazquez è prodigioso. Proprio Jubanski colpisce anche un palo prima dell’intervallo, ma è solo il preludio alla grande reazione dei nerazzurri al rientro dagli spogliatoi. 

Dopo dieci secondi della ripresa, però, è ancora la Ponzio ad andare vicina al gol con Correia, che però si vede respinta la conclusione dal palo. La squadra di Capurso riesce a riaprire il match al 7’54’’: Laion, in costante posizione di portiere di movimento, serve nell’angolo destro Jeffe, che mette al centro dove Pereira è prontissimo a farsi perdonare dell’autorete del primo tempo. La fortuna non è amica della Ponzio Pescara, che colpisce un altro palo, stavolta con Morgado, poi è Barigelli a salvare su Laion con un intervento straordinario. A nulla serve l’assalto del Bisceglie: la Ponzio Pescara soffre ma completa la giornata perfetta del calcio a 5 abruzzese, dopo la vittoria della Daf Chemi Montesilvano.

AMBROSIA BISCEGLIE-PONZIO PESCARA 1-2 (0-2 p.t.)
AMBROSIA BISCEGLIE:
 Laion, Jubanski, Rodolpho, Dao, Jeffe, Amoruso, Napoletano, De Cillis, Gustavo, Pereira, Mocellin, Lopopolo All. Capurso

PONZIO PESCARA: Barigelli, Morgado, Menini, Nicolodi, Bico, PC, Cafarelli, Correia, Velazquez, Schurtz, Agresta, Cellini All. Patriarca

ARBITRI: Luca Giacomin (Mestre), Luca Rainato (Este), Antonio Barbiero (Vicenza) CRONO: Mirko D'Angeli (Pesaro)

MARCATORI: 11'14'' aut.Pereira (B), 14'49'' Schurtz (P) del p.t., 7'54'' Pereira (B) del s.t.

AMMONITI: Morgado (P)

 



I rigori premiano la Lazio, che batte l’Alter Ego Luparense e si guadagna la semifinale contro la Daf Chemi Montesilvano. Quasi infallibili dal dischetto i biancocelesti, imprecisi i Lupi, alla seconda sconfitta consecutiva (la prima sabato scorso a Pescara) dopo nove risultati utili di fila in campionato.I quaranta minuti regolamentari si erano chiusi a reti inviolate, il risultato più giusto per una partita dove nessuna delle due squadre è riuscita a imporre il proprio gioco.

 

La Lazio, senza Ippoliti e con le rotazioni ridotte, parte con il freno a mano tirato, lasciando alla Luparense il compito di gestire i ritmi della partita, anche se la prima occasione per i Lupi è un autogol sfiorato da Bacaro e che soltanto un gran riflesso di Bernardi riesce a evitare. Un minuto dopo, ancora veneti in avanti: bella combinazione tra Honorio e Vampeta con il capitano, recuperato dall’infortunio alla caviglia, che sfiora il palo da buona posizione. La Luparense attacca con grande intensità ma spesso non riesce a tenere a bada la foga agonistica, e i quattro falli commessi nei primi 7’ ne sono la dimostrazione. La Lazio, comunque, tiene bene il campo e in ripartenza si rende spesso pericolosa, come al 12’44’’, quando Zanetti mette in movimento Alcaraz: il paraguaiano chiama Weber alla grande risposta.

 

In avvio di ripresa la Lazio gioca meglio: Fornari da pivot tiene in scacco la difesa patavina che, nonostante il sostegno del pubblico di casa, non sembra nella giornata migliore, tanto che Danieli a cavallo del 7’ sfiora il gol in due occasioni. Le non perfette condizioni di Vampeta privano la Luparense non solo dell’elemento di maggior qualità, ma anche delle sue geometrie, che spesso passano per i piedi del suo numero dieci. E’ Honorio a prendere in mano la squadra, anche se una palla persa nella tre quarti difensiva rischia di costare carissima: Weber rimedia su Zanetti. All’ 11’36’’ la pià ghiotta occasione per la Luparense: da Honorio a Canal, con quest’ultimo che calcia verso la porta di Bernardi; il pallone sbatte sul piede di Zanetti e si stampa sul palo. Due minuti dopo, Honorio non arriva su un cross basso di Chilavert sugli sviluppi di uno schema da calcio di punizione, poi colpisce il palo esterno da posizione defilata nell’azione seguente.

 

Negli ultimi minuti, domina la paura di perdere: i calci di rigore sono la naturale conclusione per una partita equilibrata e che ha vissuto solo di sussulti sporadici. A sorpresa, D’Orto decide di voler provare a vincere la partita, schierando Zanetti portiere di movimento (sabato l’ex azzurro aveva deciso la sfida con l’Atiesse in posizione analoga); Fernandez fa lo stesso per gli ultimi quindici secondi con Pellegrini, ma non cambia nulla.

 

Dal dischetto, per la Luparense sbagliano Pellegrini, Sandrinho (doppio intervento di Bernardi) e Chilavert, che colpisce la traversa. Della Lazio, fallisce solo Nuno, ma è un errore ininfluente, perché il gol di Marchetti fa esplodere la festa biancoceleste. 



Jader Fornari, pivot della Lazio: “All'inizio entrambe le squadre erano contratte perchè quando si arriva fin qui nessuno vuole uscire: ne è venuta fuori una partita molto tattica che poteva finire in qualsiasi maniera visto che entrambe abbiamo avuto le occasioni per segnare. Il portiere di movimento a un minuto e mezzo dalla fine? Era più che altro per gestire il possesso di palla e tentare di segnare agli sgoccioli. Non avevamo messo in conto che si potesse andare ai rigori, infatti a dire il vero non li avevamo nemmeno provati in allenamento; ma in fondo i tiri dal dischetto sono più che altro un fattore di nervi e di testa. Fa piacere che il rigore decisivo lo abbia tirato Luca Marchetti: è dalla settimana scorsa che ci dice che lo avrebbe voluto calciare. Riguardo alla gara con il Montesilvano, sarà ugualmente difficile come quella di oggi, anche se credo che tatticamente sarà diversa e più spettacolare: speriamo che per me finisca come l'anno scorso quando con la maglia del Vesevo ho battuto in semifinale proprio gli abruzzesi”.

Miguel Weber, portiere della Luparense: “Il fatto di non essere arrivate tra le prime quattro in campionato al girone d'andata, ci aveva preparato ad un accoppiamento difficile. Alla fine la gara con la Lazio è stata giocata bene da entrambe le formazioni e tutte e due avrebbero potuto portare a casa il risultato nei quaranta minuti di gioco; purtroppo si sa che quando si arriva ai rigori si qualifica chi li calcia meglio; i tiri dal dischetto non si allenano, anche se noi qualche prova in allenamento l'avevamo fatta. Non abbiamo inserito il portiere di movimento perchè la Lazio ci ha preso un po' in contropiede mettendolo lei; se non lo abbiamo fatto prima era per non rischiare troppo. Un pronostico su Lazio-Montesilvano? E' una partita aperta a qualsiasi risultato: hanno entrambe il 50% di possibilità di passare”.

Daniele D'Orto, allenatore della Lazio: “E' stata una gara equilibrata: sarebbe potuta finire con qualsiasi risultato, ma forse dal punto di vista delle occasioni abbiamo fatto qualcosa in più noi. Comunque il risultato di pareggio alla fine dei tempi regolamentari era giusto. Perchè ho inserito il portiere? A me i rigori non piacciono - infatti poi non li ho guardati - però il vero motivo è che a un minuto e mezzo dalla fine volevo che i ragazzi gestissero il possesso per non rischiare in difesa e provassero l'affondo a 15-20 secondi dalla sirena. Adesso incontriamo il Montesilvano che è un'altra grande squadra, ma ce la giochiamo anche con loro e vogliamo arrivare in finale”.

Julio Fernandez, allenatore della Luparense: “E' stata una gara equilibrata, aperta a qualsiasi risultato, ma noi abbiamo creato davvero tantissime palle gol senza riuscire a sfruttarle. Avrei potuto mettere il portiere di movimento, è vero, ma che senso aveva? Non avevamo problemi in fase di costruzione di gioco: abbiamo avuto tantissime occasioni, quindi il quinto avrebbe solo alzato la possibilità di subirla la rete. Avrei potuto metterlo piuttosto nell'ultimo minuto, ma la Lazio ci ha anticipato nella mossa. La favorita? Assolutamente la Marca Futsal”.


 




LAZIO-ALTER EGO LUPARENSE 3-1 d.c.r. (0-0)

LAZIOBernardi, Alcaraz, Bacaro, Zanetti, Nuno, Danieli, Giasson, Fornari, Marchetti, Varracchio, Cucchiella, Patrizi. All.: D'Orto.

 

ALTER EGO LUPARENSE: Weber, Pellegrini, Chilavert, Honorio, Vampeta, Ayala G., Bacoli, Sandrinho, Canal, Barone, De Luca, Martino. All.: Fernandez.

ARBITRI: Angelo Grimaldi (Vibo Valentia), Mario Iacuzio (Nocera Inferiore), Luca Marconi (Terni) CRONO: Damiano Calaprice (Bari)

 
SEQUENZA RIGORI: Vampeta (LU) gol, Fornari (LA) gol, Pellegrini (LU) parato, Bacaro (LA) gol, Sandrinho (LU) parato, Nuno (LA) parato, Chilavert (LU) traversa, Marchetti (LA) gol
 

AMMONITI: Nuno (LA), Fornari (LA) 

 

 

Stavolta, niente rimonta: il Montesilvano va sul 3-0 e non si scompone, come invece era accaduto venerdì contro il Bisceglie. I campioni d’Italia sono la prima squadra qualificata per le semifinali della Coppa Italia: il 4-2 sull’Asti arriva al termine di una gara decisa già nel primo tempo dai gol di Borruto, Cuzzolino e Baptistella, e chiusa definitivamente dalla firma di capitan Forte, prima dell’inutile rimonta astigiana. Davanti a un pubblico composto per la maggior parte da studenti delle scuole di Padova e provincia, in festa per l’arrivo del futsal nella città patavina, a fare la differenza è stata la grande esperienza dei ragazzi di Colini a questi palcoscenici, che l’Asti ha calcato per la prima volta sul parquet del PalaFabris. Onore, comunque, agli Orange, arrivati alla Final Eight al primo anno di Serie A: una grande soddisfazione per il club della presidentessa Truffa. 

L’avvio di gara vive una lunga fase di studio, che va avanti per oltre cinque minuti: il primo sussulto è del Montesilvano con Borruto, chiuso bene in uscita da Scarparo. Lo stesso Borruto si ripete al 7’26’’ (conclusione di poco a lato), in quello che è il preludio al gol del vantaggio, realizzato dallo stesso talento argentino, che recupera palla al limite dell’area avversaria e a freddare Scarparo con un destro che si infila nell’angolino basso alla sinistra del portiere Orange. L’Asti non riesce a entrare in partita, complice anche l’ottima organizzazione difensiva degli abruzzesi, che consente a Mammarella di vivere gran parte della prima frazione da spettatore. Il Montesilvano continua a premere sull’acceleratore, sfiorando il raddoppio con un calcio di punizione di Cuzzolino, respinto da Scarparo: l’occasione migliore però, ce l’ha ancora Borruto, che da posizione defilata incrocia benisimo con il destro. La palla sbatte contro il palo di sostegno interno e torna il campo, ma gli arbitri non concedono il gol.

La formazione di Tabbia si fa viva per la prima volta dalle parti di Mammarella al 
17’, quando Cavinato risolve una mischia venutasi a creare al limite dell’area pescarese: l’intervento del portiere della Nazionale sul sinistro del suo compagno in azzurro salva la porta dei campioni d’Italia. L’Asti alza il baricentro: al 18’52’’ è ancora Cavinato a tentare la via della rete, ma Mammarella risponde ancora presente. In trenta secondi, però, il Montesilvano chiude virtualmente la partita: prima Cuzzolino finalizza un’azione partita dal rinvio di Mammarella e alimentata dalla sponda di Baptistella, poi è lo stesso nazionale azzurro a superare ancora Scarparo di piatto destro. In mezzo, anche uno splendido pallonetto di Foglia finito di poco alto. Unico neo di un primo tempo altrimenti impeccabile, l’infortunio di Borruto, rimasto per tutto il resto della gara in panchina con la borsa del ghiaccio sul ginocchio destro e con tutta probabilità out per il resto del torneo. 

Nella ripresa, il Montesilvano controlla il risultato, lasciando all’Asti il compito di fare la partita: Bessa calcia di poco a lato con il sinistro. Ma i campioni d’Italia, in fase offensiva, riescono a essere sempre pericolosi: Cuzzolino pesca Rogerio, il brasiliano prova ad aggirare Scarparo che è bravo a sbarrargli la strada. Tabbia tenta la carta Corsini portiere di movimento, ma Mammarella è un muro invalicabile su Lima e qualsiasi altro tentativo dell’Asti nello specchio della porta. A chiudere la gustosa colazione del Montesilvano, ci pensa Marcio Forte, che dalla propria metà campo lascia partire un destro che finisce lentamente la sua corsa in fondo alla rete. Servono per l’onore l’autorete di Caputo sul tentativo dalla distanza di Ramon e il gol di Cavinato a una manciata di secondi dalla sirena. Il verdetto non cambia: Montesilvano in semifinale, l’Asti proverà a riscattarsi domani con l’Under 21.


 

DAF CHEMI MONTESILVANO-ASTI 4-2
DAF CHEMI MONTESILVANO:
 Mammarella, Ghiotti, ForteRogerio, Cuzzolino, Fragassi, Baptistella, Caputo, Borruto, Scordella, Foglia, Dell'Oso All. Colini

ASTI: Scarparo, Lima, Ramon, Corsini, Honda, Licciardi, Cavinato, Dias, Bessa, Cannella, Modica, Casalone. All. Tabbia

ARBITRI: Aniello Prisco (Frosinone), Maurizio Pacifico (Albano Laziale), Vittorio Sperati (Rieti). CRONO: Roberto Astolfi (Rovigo)

MARCATORI: 8'27'' Borruto (M), 19'19'' Cuzzolino (M), 19'49'' Baptistella (M) del p.t., 14'45'' Forte (M), 18’22’’ aut.Caputo (M), 19’34’’ Cavinato (A) del s.t.

AMMONITI: Caputo (M)

NOTE: spettatori 1000 circa. 

LE DICHIARAZIONI DEL DOPOGARA

 

Bueno Ardite Ramon, laterale Asti

“Ci aspettavamo una partita di questa difficoltà: il Montesilvano è molto bravo nel possesso di palla che poi difende benissimo alternando due pivot come Rogerio e Baptistella. Sapevamo che era difficilissimo, ma come stiamo facendo bene in campionato, così ci abbiamo provato anche stamattina. Siamo arrivati a questo appuntamento grazie ad un gruppo unito e al lavoro di una società che seppur giovane già lavora molto bene. Personalmente questa è stata la mia prima Final Eight, quindi ero contento già di esserci. Il campo? Ottimo: già nella rifinitura mi sono trovato benissimo, la palla scorre molto velocemente”.

 

Clayton Baptistell

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